giovedì 3 novembre 2022

Il mio suggetimento: vendete tutto

 Ho venduto quasi tutti i miei asset in borsa e ho sfruttato il rimbalzo recente per andare in gain sull' anno che si sta per concludere.

A dispetto di quello che sento dire in giro, resto della mia opinione che ci sara' una crisi del credito SPAVENTOSA e che andra' molto peggio di cosi'. 

Chiaramente qualche titolo che sale in un periodo di crisi, o che tiene, c'e' sempre, ma il trend temo che sia ad un ribasso notevole. Questo perche' l' inflazione a causa delle supply chain disruption rimarra' alta e pertanto le banche centrali saranno costrette non solo ad alzare i tassi, ma a distruggere denaro. L' intera generazione dei millennial manco sa cosa siano alti tassi di interesse o credito difficile. E quelli che si sono rifugiati nelle cripto penso che prenderanno sonore legnate. 

Sull' oro non mi esprimo: non l' ho mai considerato un bene rifugio utile per il mio modo di investire, a meno di piccole quantita' fisiche.

Resto cash per comprare asset a buon prezzo quando il tempo verra'. Poi, chiaramente, rimbalzi anche importanti vi saranno, e saranno frutto del mood temporaneo, ma la discesa ritengo sia matematica. 




giovedì 27 ottobre 2022

Le Sanzioni Americane alla Cina: altri punti di vista

 

Nei precedente due post, attinenti alle sanzioni americane sui semiconduttori che possono essere usati da nazioni ostili per sistemi d’ arma avanzati e supercomputer, mi ero basato su due documenti rilasciati da think tank americani.

I punti di vista alternativi sulla questione possono essere molto diversi e tutti validi. Ne riporto diversi.

Punto di Vista 1: La Cina verra’ fortemente rallentata da queste sanzioni nel suo sviluppo domestico di semiconduttori, garantendo agli USA, che nel frattempo stanno sovvenzionando con miliardi di dollari la propria industria per fare re-shoring, un primato per i decenni a venire.

Punto di Vista 2: in parte e’ vero, ma gli USA hanno di fatto chiuso un mercato enorme di esportazione e le mancate revenues delle vendite faranno diminuire anche gli investimenti in Ricerca e Sviluppo delle compagnie americane. Non solo, la Cina sta investendo da anni una quantita’ enorme di denaro in Ricerca Base e Applicata. E’ solo questione di tempo prima che raggiunga gli USA. Gli USA sono in declino e questo e’ e restera’ il secolo cinese, o comunque il secolo del multipolarismo, perche’ piu’ potenze stanno dedollarizzando I loro scambi. Russia, Cina e Iran e ora anche altri paesi del Golfo Persico si stanno sganciando dal dollaro. Per gli americani la pacchia e’ finita. I cinesi hanno dato prova di poter fare allunare un rover.

Punto di Vista 3: In Cina stanno chiudendo migliaia di centri di ricerca e a dispetto di miliardi investiti i cinesi non hanno prodotto un risultato utile degno di nota in ricerca di base sui semiconduttori o in prototipi avanzati. I cinesi hanno capacita' per “ assemblare” ma non per disegnare ne’ produrre supercomputer. Il punto pero’ e’ un altro, e cioe’ che gli Stati Uniti hanno uno strapotere sul fronte design e brevetti. Oggi colpiscono la Cina, e impongono anche ai produttori europei di seguirli nelle sanzioni. Domani chi colpiscono? In altri termini, non e’ che gli altri paesi restano a guardare: ovviamente anche loro si domandano cosa succederebbe se le sanzioni colpissero anche loro in futuro e spingeranno per disaccoppiarsi dagli USA. Insomma gli USA guardano al breve, ma non al lungo periodo, come e' loro solito.

Punto di vista 4: io non capisco nulla di semiconduttori, ma queste sanzioni danneggiano la competitivita’ globale perche’ le risorse non vengono allocate nel modo piu’ efficente. Ad esempio, non basta mettere soldi per fare una fab, occorrono le competenze per farla funzionare, occorre la logistica, occorre che I fornitori siano prossimi al centro industriale. In altri termini, non bastano I soldi, occorrono anni per formare il personale, costruire le catene di fornitura. Altrimenti, “ semiconduttori in USA”  e’ solo uno slogan vuoto. Taiwan ha messo in piedi in 30 anni un Sistema che funziona, non e’ solo la Fab in se’. E’ il Sistema:  laureati, fornitori, leggi che deve funzionare all’unisono. Fare industria in America e’ piu’ costoso che altrove, ecco dove sta il successo di Taiwan, per esempio.

Punto di vista 5: capisco le perplessita’ di tutti ma la Cina si sta avvitando su se stessa, sono mesi e mesi che industrie occidentali, giapponesi e coreani in primis, stanno abbandonando la Cina. Delle grosse compagnie occidentali, e' rimasta TESLA, che la’ produce il 50% delle sue auto e per questo flirta col in CCP. Xi ha imposto un giro di vite su educazione e controllo della popolazione. E I continui shutdown stanno causando danni enormi alla produzione. Il Covid19 ha mostrato chiaramente I limiti di una catena di approvvigiornamento talmente ottimizzata che non prevede ridondanze interne, e quindi e’ strapiena di single point of failures. Ormai qua si tratta di sicurezza nazionale. Non solo di libero mercato. La Cina sta lentamente ma inerosabilmente implodendo, al pari delle altri grandi ex Tigri Asiatiche degli anni 90 e duemila, a causa di malinvestimenti, bolle speculative, corruzione causata dal CCP.

Punto di vista 6: faccio presente che le ultime due guerre mondiali sono state anticipate da sanzioni finanziarie e tecnologiche. Le guerre commerciali e gli embarghi hanno spesso anticipato le guerre vere.Ora abbiamo inflazione alle stelle causata in buona parte dal crollo dell’ approvvigionamento di energia, materie e altro legate a due anni di lockdown, oltre ad un aumento dei risparmi privati grazie ai contributi governativi. Abbiamo ora la situazione in cui I Governi aiutano i private con I sussidi per l’ energia e le banche centrali che invece alzano I tassi di interesse. Governo e Banche Centrali stanno su versanti opposti. E c’e’ un debito mondiale altissimo, assolutamente non paragobile all’ altro periodo inflazionistico dei primi anni 70, quando c’era la Guerra Fredda. Il problema dei semiconduttori e’ solo l’ ultimo in ordine temporale di un trend che sta accelerando. E’ marginale nel grande Quadro delle Cose.

Punto di vista 7: non capisco di semiconduttori, o di logistica, ma dal punto di vista monetario faccio presente che la Cina, anche considerando la crescita rapida del suo PIL, ha comunque stampato molto di piu’ degli USA. E quei soldi non sono finiti in aumento della produttivita’, anzi proprio l’ opposto. Inoltre, se si vuole che lo yuan sia valuta di riserva, essa deve mantenere il valore rispetto ad altre valute. Ma lo yuan e’ controllato dal CCP, e di fatto analisi suggeriscono che se potesse fluttuare in regime di cambi liberi, come euro e dollaro, anziche’ sette yuan per un dollaro, ne occorrerebbero almeno venti. Questo disintegrerebbe ogni velleita’ per lo yuan di diventare valuta di riserva. Questo succede perche’ la popolazione cinese, le banche etc non possono comprare altra valuta straniera se non in quantita’ minime. E’ come per il rublo: puoi comprarlo ma non venderlo. Inoltre, se vogliono inondare il mondo di yuan, la Cina dovrebbe essere importatore NETTO e pagare in yuan il resto del mondo, non viceversa. E anche se gli USA hanno i loro problemi e difetti, non c’e’ modo di detronizzare il dollaro negli anni a venire, e questa storia viene riproposta ogni volta che c’e’ una crisi, da almeno 50 anni. 

Mi fermo qua: come vedete, si tratta di punti di vista alternativi, complementari, e tutti validi. Con un solo problema di fondo: sono tutti QUALITATIVI, non quantitativi. 

Quindi, ognuno si scelga quello che lo convince di piu’ o si faccia il suo mix personale.

 

domenica 23 ottobre 2022

Tecnologia militare russa: breve approfondimento tecnico

Qeusto post e' la continuazione del mio  precedente post in cui avevo promesso che avrei parlato dello stato della tecnologia russa. E' basato su informazioni liberamente disponibili in rete, ma e' necessaria competenza tecnica per metterle insieme.

Innanzitutto, quando si parla di approvvigionamento (supply) di componenti elettronici, bisogna fare un po' di chiarezza. Un componente in genere arriva (all' assemblatore della scheda) racchiuso in un package plastico o ceramico, e non c'e' (perdonate gli accenti, ma scrivo con tastiera americana) alcuna, ripeto alcuna possibilita' di riconoscere ad occhio se un componente dentro e' falso (counterfeit, cioe' hanno messo una etichetta farlocca e magari il package dentro e' persino vuoto), se e' malfunzionante o altro. 

Insomma, non e' come nei film dove il tizio prende un panetto di cocaina a caso, lo apre, e sniffa il contenuto e dice se e' merce buona o cattiva. Il concetto di sampling, cio'e di campionamento a caso di un prodotto, vale come per i film dei narcos cosi' come per la certificazione dei semiconduttori, ma le analogie si fermano qua.

Non voglio entrare nei dettagli tecnici che mi richiederebbe decine di pagine ed e' una piccola parte della mia professione. Questo e' un blog amatoriale. Ma vorrei fornire un quadro generale.

Quando si parla di componenti elettronici bisogna sapere di cosa si parla e, soprattutto, capire il lessico dietro i concetti di DPA (destructive physical analysis), NDI (non destructive inspection), component screening, lot screening, batch, classi di componenti, standard di qualifica, classi di qualifica, produttori certificati, agenzie di acquisti certificate, e via discorrendo. E' una filiera, dalla produzione alla vendita, normata, ispezionata, validata e certificata. 

In genere identificare fornitori (sources) di componenti elettronici e' costoso. Effettuare test di verifica che il componente funzioni a specifica (screening tests) e' ancora piu' costoso, e se si vuole indagare a fondo e verificare che il cuore del chip (il die) non sia stato soggetto a modifiche da parte del produttore (manufacturer) negli anni, porta i costi a livelli altissimi. Si attivano processi cosi' complessi e costosi per evitare di incorrere in problemi come il seguente: 

E' notizia recente che il 40% dei chip forniti dalla Cina alla Russia, che sta soffrendo per mancanza di componenti per la propria industria civile e militare, sia o malfunzionante o addirittura contraffatta

E questo e' successo PRIMA che fossero entrate in vigore le sanzioni sui semiconduttori imposte dagli USA alla Cina di cui ho parlato nel mio precedente post

In una tale situazione, non c' e' alcun modo di attivare la produz)ione su scala industriale di moduli elettronici funzionanti. Nessuna. Per l' approvvigionamento esiste il mercato nero, ma i costi, i tempi e i rischi di acquistare produzione contraffatta o malfunzionante salgono enormemente. 

Quindi, gli USA hanno tagliato le gambe alla Cina, che dovrebbe fornire alla Russia i chip, che gia' oggi non funzionano. 

Iniziate a capire dove vado a parare. 

Sono state effettuate analisi su missili russi inesplosi in Ucraina. Un dettagliato report lo trovate pubblicato da RUSI, Silicon Lifeline, nell' agosto 2022. E' un report approfondito, tecnico, scritto molto bene, da personale competente in materia di design, produzione e logistica. 

Ecco un breve riassunto:

1] piu' di 450 tipi diversi di componenti elettronici sono stati recuperati dalle armi russe recuperate in Ucraina. Le armi esaminate includono 27 dei sistemi russi piu' avanzati, quali missili da crociera, sistemi di comunicazione e sistemi di guerra elettronica. La Russia ha acquistato questi componenti ANNI prima dell' invasione. Chiariamo che questi componenti sono stati acquistati DOPO che i produttori russi avevano giustificato al Ministero della Difesa Russo che il loro design non poteva essere realizzato con alternative domestiche. 

2] la Russia non e' in grado di produrre internamente una gran quantita' di questi componenti, che sono chiave per sistemi a guida autonoma ad alta precisione. Questo include l' Iskander 9M727, uno dei missili russi piu' avanzati. 



3] Gli Iskander inesplosi sono stati aperti, ispezionati, disassemblati ed e' stato confermato che sono impacchettati di tecnologia americana, principalmente processori per signal processing, memorie flash, memorie RAM statiche. Cioe' componenti ad alte prestazioni e bassi consumi.

4] I produttori di questi componenti sono principlamente Texas Instruments (TI), AMD e Cypress Semiconductor. Riguardo i cablaggi, si tratta di industrie europee e americane.

5] i due terzi di componenti esteri sono di fabbricazione statunitense. Di fatto, la tecnologia militare russa dipende dalla tecnologia americana. 

Mi fermo qua, potrei andare avanti ma vi suggerisco di leggere il report per capire che le sanzioni dell' amministrazione Biden sortiranno un effetto indiretto, ma enorme, sull' industria militare russa. Divertitevi a leggere pagina 8, 9 e 10 per capire come un drone di ricognizione, una centrale di comando e un missile dipendano tutte da tecnologia occidentale: semiconduttori avanzati, elettronica commerciale COTS (commercial off the shelf), persino motori e meccanismi di precisione.


Con questo secondo post concludo su Exit Economics l' argomento semiconduttori, di cui ho molto parlato in passato, anticipando di mesi le notizie poi diffuse sui media nazionali riguardo la carenza globale di processori, memorie, schede grafiche, etc. 

Vorrei che di tutti questi post rimanesse un solo concetto chiave: il dominio mondiale si gioca sul controllo di design, produzione e packaging dei semiconduttori, che sono oggigiorno considerati il nuovo petrolio (New Oil). USA, Taiwan, Corea giocano in serie A. Gli altri, in serie B o C. 

Senza semiconduttori, non c'e' sviluppo di supercomputer ne' di intelligenza artificiale  (e quindi di modelli predittivi avanzati, dalla farmaceutica alla previsione dei terremoti alla progettazione di missili ipersonici), quantum computing, crittografia, cyber warfare, e in generale di aerospazio e difesa. Ogni area aprirebbe un capitolo a parte, ma i fondamentali sono comuni a tutti: circuiti integrati monolitici avanzati. E qua poi si aprirebbe il capitolo Taiwan vs. Intel. Ho le mie scommesse a riguardo.


sabato 22 ottobre 2022

Deglobalizzazione a tutto vapore: la Cina soccombe alle sanzioni USA sui semiconduttori

E' passato in sordina sui media nazionali, e in parte anche su quelli internazionali, ma l'amministrazione Biden in un solo colpo ha fatto piú di quello che Trump ha fatto in 4 anni. Solo, con meno fanfare. E queste decisioni sono onde telluriche planetarie. Porteranno la Cina indietro di decine di anni e aspettiamoci ritorsioni.

A partire dal 10 Ottobre 2022:

1] La Cina non avrá piú accesso a chip ad alte prestazioni. A differenza del passato (amministrazione Obama prima e Trump poi) in cui si trovavano scappatoie a mezzo di societá americane operanti in Cina o reseller internazionali per ottenere gli agognati chip, stavolta ZERO, nemmeno le compagnie americane, europee, etc possono rivendere alla Cina tecnologia americana. 

Parliamo di chip che servono ai supercomputer per IA, previsioni del tempo, modellazione di fenomeni complessi, quali sistemi ipersonici, esplosioni nucleari etc. Parliamo di compagnie impattate quali nVidia e AMD.

2] La Cina non avrá piú accesso al software (SW) di design dei chip e alle attrezzature per produrre semiconduttori. Questa é una atomica. Di fatto, sono gli EDA (Electronic Design Automation) SW il punto di forza assoluto del dominio americano nella progettazioni di integrati. Cadence, Synopsis, etc sono i mostri del settore. Gli americani hanno anche esternalizzato, con l'eccezione di Intel, la produzione di chip ad alte prestazioni in Taiwan, ma il software di progettazione resta il loro. Parliamo di SW che simula persino il comportamento della materia al livello degli atomi. Quindi, anche impatti per Applied Materials. 

Infine, senza parti di ricambio, senza attrezzature, non produci niente, devi cannibalizzare quello che giá hai. Sistemi fotolitografici, robot, etc sono ora fuori portata. Impatti per ASML e altre compagnie.

Iniziate a capire come mai, oltre all'aumento dei tassi di interesse, le compagnie che operano nel mercato dei semiconduttori, per design, produzione, supporto etc stanno capitolando in questi giorni. Ma questo é solo l'inizio. Andiamo avanti. 

La Cina con le precedenti due misure potrebbe ancora farcela ad evitare le sanzioni. Potrebbe per esempio disegnare i chip in Cina, piratando i precedenti EDA SW, e farsi i chip a casa usando le attrezzature disponibili. Costoso, complicato, pieno di possibili failure points, ma qualcosa potrebbe tirare comunque fuori. 

E invece no, ecco altre due limitazioni.

3] La Cina non avrá piú accesso a forniture di supporto per le attrezzature per costruire i chip, nemmeno consulenze. In altri termini, se ti si rompe l'attrezzatura della olandese ASML, non puoi chiamare tecnici di ASML. Di fatto, l'attrezzatura diventa inoperabile. E non parliamo di filtri per lavatrici, parliamo di sistemi a lunghezza d'onda dell'ultravioletto estremo basati sul plasma e robot che spostano decine di wafer all'ora con precisione nanometrica. I cinesi non hanno queste capacitá, punto. 

4] La Cina non avrá accesso a componentistica statunitense.  Significa che anche se i cinesi volessero mettersi di impegno per farsi le attrezzature, mancherebbero loro proprio i componenti base, dove gli USA hanno un vantaggio di almeno una generazione e mezza. 

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Di fatto la Cina sul fronte semiconduttori e possibilitá di sviluppo di AI o quantum computing torna all'etá della pietra (lo dice un esperto cinese). 

"“To put it mildly, [Chinese companies] are basically going back to the Stone Age,” stated Szeho Ng, Managing Director at China Renaissance."

Altre conseguenze: chi ha un passaporto americano e lavora in Cina, esempio cinesi o taiwanesi che hanno lavorato in america a lungo nei semiconduttori e sono poi stati assunti in Cina, deve decidere se continuare a lavorare in Cina e vedersi revocare il passaporto americano. Ci sono gia' centinaia di defezioni di ingegneri e manager con passaporto americano che si sono licenziati da compagnie cinesi e straniere operanti in Cina. E' know how perso per sempre.

Questo é un ENORME passo indietro, deciso e netto, rispetto alla globalizzazione tecnologica. Ormai la inversione a U é nel suo pieno svolgimento. La ragione é semplice: la sicurezza nazionale per tre decenni ha ceduto il posto al commercio garantito dalla pax americana che non aveva piú "nemici" degni di rilievo.  Ora quel trend é invertito. Biden, che ha sempre considerato la Cina come un partner commerciale perché a Wall Street faceva comodo, finalmente la vede come una minaccia. Ci é voluto il Covid prima e la guerra in Ucraina dopo per farlo rinsavire. Ed é corso ai ripari. Occorrerá del tempo per capire l'estensione degli impatti di queste sanzioni. Il consumatore ci va a rimettere in termini di inflazione, l'Occidente ci guadagna in termini di sicurezza e controllo sul proprio know how. 

Il sistema é perfetto? no, ci sono ancora dei buchi da riempire, tipo la possibile costituzione di imprese finte cinesi localizzate in India che comprano dagli USA etc.... peró é molto molto piú complicato, quindi piú costoso per la Cina e a maggior rischio di prendere roba contraffatta o malfunzionante, e inoltre le liste di proscrizione negli USA vengono continuamente aggiornate. 

Poi scriveró della Russia, ma ormai lá stanno cannibalizzando le lavatrici per cercare i microcontrollori per i sistemi missilistici Iskander dei primi anni 90. Tecnologicmente la Russia é arretrata ed é un nano economico. La Cina, peró, é tutto un altro discorso e vista l'assenza di informazione in Italia, ho pensato di scrivere questo pezzo. E'un classico caso di gating informativo (quali informazioni mettiamo in prima pagina, quali no) asimmetrico (chi scrive gli articoli non capisce i fatti), stavolta legato alla ignoranza dei giornalisti italiani in materia. Uno dei tanti. 

giovedì 28 luglio 2022

Come siamo diventati "green"?

 Quando i media devono vendere, e i politici insistere su qualche slogan acchiappa-voti, é da tempo immemore che bisogna inventarsi un nemico.

Bene, diciamo che oggi il nemico sia il cambiamento climatico. Lascio perdere la questione se il cambiamento sia di origine antropica, se siamo condannati a crisi mai viste etc. Non é questo il punto, non mi interessa.

Mi interessa discutere di come siamo diventati "green"in Occidente.

Il post é breve. 

Tutto é iniziato con la deindustrializzazione occidentale a metá anni 80. Ma provo a fornirvi un quadro generale.

Con la fine del gold standard nel quinquennio 1969-1973, poiché il denaro non doveva piú essere convertito in oro, gli USA e gli altri paesi scoprirono che potevano creare dollari dal nulla e comprare merce dall'estero pagando in dollari.

C'era un grosso "ma" a quanto si potesse comprare senza problemi.

Il grosso "ma" era l'inflazione. 

Se hai troppa moneta, e una fornitura di beni e servizi limitata, i prezzi salgono. Se salgono i prezzi, devi alzare i tassi comprimendo la domanda, e quindi mandi il paese in recessione.

Come risolvere la cosa? Cioé stampare ad libitum senza avere inflazione? La soluzione la forní la neonata globalizzazione, che si basava su tre pilastri:

1] la produzione veniva spostata in paesi in via di sviluppo con cittadini pagati tre dollari al giorno 

2] l'America garantiva una "pax" per cui merci e servizi potevano spostarsi senza problemi, liberi da tariffe. L' Unione Sovietica si era dissolta con le sue mani.

3] la comunicazione doveva essere rapida, le filiere di approvvigionamento efficienti.


Internet agevoló il punto 3], le supply chain vennero migliorate con i container e i portacontainer. Il crollo dell'unione sovietica agevoló le spinte mercantilistiche come modello di sviluppo (in Europa adottammo l'euro a concezione tedesca). Il punto 1] ha creato, di fatto, la Cina moderna. 

L'Europa e gli Stati Uniti si sono deindustrializzati, anche se in misura diversa, e la produzione si é spostata prima in Giappone, poi in Corea, Indonesia, Corea, e infine in Cina. Creando bolle su bolle. Ma questa delle bolle é un'altra storia. 

Ora, in Occidente ci siamo focalizzati sui servizi, che inquinano molto meno dell'industria. E siamo potuti diventare "green", perché la stanza sporca delle acciaierie, produzione di circuiti stampati, plastiche etc avveniva nella lontana Cina, nella quale non si potevano aprire le finestre per i fumi nocivi alla salute. 

Le immagini satellitari mostrano chiaramente che il Mar Cinese Meridionale é una discarica di plastica. 

Quindi, l'Occidente é diventato green grazie alla mancanza di inflazione, a sua volta legata alla globalizzazione e al controllo unipolare americano.

In pochi mesi, ora, dopo il Covid, sta cambiando tutto. E i politici non sanno che pesci pigliare. Qualunque politico eletto in questi mesi, si trova in una situazione assai peggiore dei vari Merkel, Obama, etc del passato che hanno beneficiato di un periodo unico nella storia mondiale.

E si aprono vari scenari, dal piú ottimista (fine del Covid, fine della guerra in Ucraina) al piú pessimista (covid che causa chiusura a singhiozzo delle fabbriche in Cina, guerra in Ucraina che perdura anni e si estende altrove), con vari scenari in mezzo.

In ogni caso, temo che la politica green abbia i mesi contati. E che non sentiremo parlare dei Gretini per il tempo a venire. 

martedì 5 luglio 2022

Banche e crypto

Scusate, come era la storia?

Provo a riassumere.

1] Le banche potrebbero bloccarvi i prelievi in caso di collasso del sistema finanziario.

2] Il governo vi sequenstrerebbe l'oro [1933 docet]

Le soluzioni erano:

1] Con le critpovalute i vostri soldi sono al sicuro grazie ad un sistema decentralizzato, immune ad una entitá centrale che vi blocca i conti correnti

2] il bitcoin é oro digitale

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Veniamo ad oggi.

Il crypto lender Vauld ha bloccato i prelievi proprio ieri. Questo tre settimane dopo che il suo CEO disse che la compagnia "continua ad operare normalmente nonostante il mercato sia volatile". 

Lo scorso magio, la "stablecoin" terraUSD ha collassato insieme al suo token Luna. Al contempo, l'hedge fund Three Arrows Capital, il cui core business erano investimenti in cryptovalute, é' finito in liquidazione. Sempre lo scorso maggio, Celsius ha bloccato i prelievi. 

A metá giugno, la piú grande piattaforma al mondo di exchange di criptovalute, Binance, ha sospeso i prelievi Bitcoin. 


Significa che tutte queste piattaforme, "banche", hedge funds hanno finito la liquiditá. Sono in default.

Nemmeno mi pronuncio sull'oro, visto che l'oro é un hard asset, mentre le cripto dipendono nel loro valore dalla capacitá di calcolo di server e dalla domanda speculativa.

Se la cosa vi riporta con la memoria al bust delle Dotcom nel 2000, non siete i soli. 

Le conclusioni le lascio a voi. 



lunedì 27 giugno 2022

[Europa] Non ci crede piú nessuno

 Inutile girarci intorno.

A questa Europa non crede piú nessuno, nemmeno chi la governa, che é ormai vittima di una retorica infinita su diritti umani, collaborazione, solidarietá....buzzwords che servono a distogliere l'attenzione dal fatto che sulle questioni SERIE non si prendono decisioni.  

Sulla politica dei fertilizzanti, di fatto sono inconcludenti: dicono all'Africa che non devono prendere fertilizzanti dalla Russia, ma poi dicono che l'Europa non puó aiutare l'Africa a prodursi da sola i fertilizzanti perché sarebbe contraria alle politiche green. Non sto scherzando, é una idiozia colossale, ma vera. La soluzione? supportare i fertilizzanti green. In Africa. Dove la gente non mette insieme la colazione con il pranzo e hanno una inflazione che sta causando rivolte in vari paesi.

Sul tetto al prezzo del gas, zero. Tutto rinviato. Aggiungo che la gas-dipendente Olanda ha fatto in modo di cacciare Shell, che ora si é spostata in UK. Geniale. 

Sulle politiche di dissuasione alla Russia, tutto frammentato. 

Sulle politche di supporto della BCE all'acquisto di titoli per evitare che il differenziale fra i rendimenti dei titoli di stato di Italia-Spagna-Grecia-Portogallo e il blocco Germania-Olanda-Austria esploda, il famigerato "spread", la Lagarde fa un casino dietro l'altro con le sue dichiarazioni. Facendo fare alle borse europee del Sud i giri sull'ottovolante. 

Chiariamo un punto importante: l'Europa é cresciuta meno dei suoi maggiori competitor, US e Cina, per venti anni. E all'interno dell'Europa, fra Germania e Italia per esempio, si sono verificati madornali differenze che sono riconducibili alla vecchia dicotomia Nord e Sud Italia; a differenza dell'Italia, peró,  senza che vi fossero politiche di compesnazione. A parte l'emigrazione, che dal Sud Italia al Nord Italia degli anni 60 e 70, é diventato fra Italia e Germania dopo gli anni 2000. 

Questo é ben illustrato dal fatto che nelle prime 50 compagnie per fatturato, nel mondo quelle Europee (ed escludiamo la Svizzera e UK), sono solo quattro.

In termini hi-tech, tra le venti maggiori compagnie hi-tech nel mondo, USA e Giappone guidano la lista: Europa, non pervenuta.

Di che parliamo? del nulla. E non si tratta di un momento storico particolare (esplosione del prezzo del gas, del cibo, etc). Perdura da quando l'UE é nata.

Questi sono numeri, cifre. Incontrovertibili.  Il resto sono chiacchiere. Prese su uno span temporale di VENTIDUE anni.

Il sistema é andato avanti grazie a zero inflazione, in cui la BCE poteva comprare titoli di stato per tutti. Ora, non é piú cosí, come ho giá spiegato in quest'altro post. E, di nuovo, ognuno si arrangi con quel che ha. 


martedì 21 giugno 2022

Europa, inflazione e politica monetaria

 Siamo davanti alla ennesima crisi europea.

In Europa, il costo del denaro é in buona parte controllato dalla Banca Centrale Europea. Come? La BCE fissa i rendimenti che le banche commerciali ottengono se parcheggiano liquiditá presso la BCE stessa. E' come se io andassi in banca, aprissi il conto corrente, e la banca mi ritorna l'1% annuo. 

Ora, in un momento di esplosione del costo delle materie prime e del cibo, dei semiconduttori, etc si capisce che una banca centrale per mitigare gli acquisti della gente puó SOLO agire sul lato della domanda. Si chiama distruzione della domanda, cioé chiedere di avere credito costa di piú, i nuovi mutui costano di piú, le carte di credito costano di piú, etc e quindi meno gente compra, le aziende vendono meno, e si riequilibria il tutto.

Questo in teoria.

Ma se hai la Francia che non soffre particolarmente di inflazione, poiché usa il nucleare per l'energia, mentre l'Olanda la vede al 12% e ha le serre che vanno ad energia elettrica prodotta col gas russo, e in mezzo tutti gli altri, come mettere d'accordo tutti?

Per l'Olanda, i tassi sono troppo bassi, per l'Italia sono troppo alti. Fin qui, é cosa nota e stranota. In Olanda i bassi tassi hanno creato la piú grande e spaventosa bolla immobiliare della storia. Chi teneva in piedi la baracca euro é, e resta, la BCE. Che siccome é il burattinaio, ormai conta piú della Commisisone Europea e del Parlamento Europeo uniti, che possono solo promulgare leggi e leggine ma di fatto sono impotenti per tenere in piedi l'eurozona senza fattivo supporto della BCE. 

Veniamo ad oggi: fino a quando il credito era cheap, facile stampare e proteggere i debiti sovrani. Ma causa crisi da supply chain, problemi di produzione in Cina per shutdown da Covid, invasione dell'Ucraina, sottoinvestimenti nel ramo petrolifero con le raffinerie che non sono cresciute di numero dagli anni 70, e via discorrendo, ora c'é una vigorosa inflazione al consumo. Questa é stata anche causata dalle politiche dei governi che hanno supportato la popolazione durante il lockdown, creando un eccesso di risparmio presso i dipendenti pubblici e col posto fisso. 

Quindi, come evitare una crisi di debito sovrano, leggasi Italia, senza facilitare spinte "euroscettiche" perché l'Italia deve "fare i compiti" etc etc? Mario Monti si é visto che fine ha fatto. 

C'é una SOLA soluzione: Bisogna che la BCE continui a comprare debito italiano. Stampare numeri su un computer, mandare un ordine e via. Facile a farsi.

Ma bisogna convincere tedeschi e olandesi, giá alle prese con i cittadini incazzati per il costo della vita, che la cosa si possa fare selettivamente, cioé SOLO con paesi come l'Italia.

Insomma, quantitative easing solo per i paesi del Mezzogiorno europeo. Per gli altri, no. 

Ma questa cosa non si puó fare senza violare le leggi europee. Dovranno inventare qualche scorciatoia o avere il consenso di TUTTI i paesi dell'eurozona. TUTTI, nessuno escluso. Esiste un leader europeo capace di convincere i delegati di tutti i paesi che un acquisto selettivo di titoli di stato é la strada maestra per evitare la dissoluzione dell'euro? 

La solita, vecchia, bizantina, neurozona.


mercoledì 15 giugno 2022

Che sleppa!

 75 basis points di aumento del tasso di interesse che la FED chiede alle banche quando queste devono prestarsi i soldi nel corso della notte, per bilanciare prelievi/uscite nelle attivitá diurne.

Il Federal Funds Rate impone che i mutui da chiedere/rinegoziare diventano piú costosi, le carte di credito costano di piú etc etc. Di fatto serve a impedire alla gente di fare acquisti, in gergo viene "distrutta la domanda".

Servirá? 

Ní.

Questo perché in questo caso non siamo come negli anni 80 quando l'America produceva e produceva con industrie dentro il proprio territorio. Stavolta molte delle imprese sono ancora delocalizzate, quindi l'America IMPORTA un botto, infinitamente di piú che non quanto facesse negli anni 80. 

All'epoca il capo della FED, uomo d'acciaio Paul Volcker, alzó il Federal Funds Rate a valori intorno al 20%, ma l'inflazione galoppava intorno al 15%. Avvió una recessione, con disoccupazione che salí al 10%, ma alla fine sconfisse l'inflazione. E l'America poté ripartire con le politiche reaganiane, che si appoggiavano alla neonata globalizzazione per tenere sotto controllo i costi produttivi.


Stavolta peró c'é una crisi da supply chain: manca semplicemente la roba negli scaffali. Quindi, si, la gente puó anche spendere di meno, ma di fatto se la merce non arriva, non arriva, punto. 

Vedremo.

Ah, tutti parlano della recessione causata dal giro di vite della FED, in piena guerra in Ucraina e il prezzo dei combustibili nella stratosfera...qualcuno ha per caso nominato lo tsunami che arriverá dalla Cina? Perché, statene certi, arriverá e pure a breve. Ops....

martedì 14 giugno 2022

Bitcoin miners sott'acqua

 Il protocollo di bitcoin prevede che chi "garantisce" la regolaritá di un pagamento (tizio che manda bitcoin a caio) abbia diritto al pagamento di una tariffa. Questa tariffa é creata dal nulla dal protocollo di bitcoin quando vengono creati dal nulla, in gergo minati, i bitcoin per ricompensare chi valida la transazioni. I "miners" sono proprio coloro che validano le transazioni e vengono quindi ricompensati coi bitcoin, che possono vendere in cambio di dollari, euro, puttane o altro.

Ora, chi glielo fa fare ai miner di fare mining? il profitto.

Il profitto é dato dalla differenza fra il valore dei bitcoin venduti sul mercato, e i costi per minare.

Quali sono i costi per minare? Ce ne sono di vario tipo: 

  • Costi fissi: esempio noleggio dell'equipment per minare (tipicamente server ad alte prestazioni per calcolo parallelo e superscalare), affitto dei capannoni dove risiedono i server, personale per manutenere queste facilities (aggiornamento dei sistemi di alimentazione, del Software, del Firmware, operazioni di sostituzione di equipment difettosi), etc. Ai costi fissi aggiungiamo anche deprezzamento dell'hardware.
  • Costi variabili: la bolletta elettrica per far funzionare i suddetti server e raffreddarli con potenti impianti di condizionamento dell'aria (o dell'acqua)
Si capisce che per rimanere "in the money", cioé per fare profitti, é necessario contenere i costi, e confidare che il bitcoin rimanga a valori alti rispetto ad altre valute (la bolletta elettrica e l'equipment per minare si paga in moneta ordinaria, leggasi euro o dollari).

In Nord America, i costi variabili richiedono circa 22000 dollari per minare un bitcoin. Se si aggiungono i costi fissi, siamo intorno ai 30mila dollari. 
Questo comporta che piú a lungo il bitcoin rimane sotto i 30mila dollari, maggiori sono le perdite, maggiore il numero delle bitcoin farms che devono chiudere i battenti. In realtá sembrerebbe che in Norda America, complice l'inflazione e l'aumento del costo dell'HW e dell'elettricitá, ora i costi totali si aggirino intorno ai 34mila dollari per minare un bitcoin, che mentre scrivo vale circa 21mila dollari. 

Ora, una qualsiasi compagnia quando perde soldi, cioé ha cashflow negativo, deve coprire le perdite: lo puó fare vendendo asset, o creando nuovo debito, o trovando nuovi investitori (che poi significa allargare la platea dei creditori) o licenziando. Siccome i server non si possono licenziare, e se li vendi non puoi piú lavorare facendo il miner, questa gente qua deve rinegoziare il debito. Come? Mettendo a garanzia cosa? server che fanno una sola cosa, cioé azzeccare un numero alla massima velocitá possibile, mentre il mondo va verso una recessione con costi dell'energia spaventosamente alti? 
E le compagnie che affittano queste strutture, vedendo che i loro clienti non possono piú pagare, come si muovono? 

Tirate voi le vostre conclusioni. State capendo ora i motivi profondi per cui le crypto stanno collassando.

State capendo come mai non esiste e mai esisterá una criptovaluta ancorata al dollaro, mai esisterá una "banca bitcoin" che vi ritorna il 18% l'anno salvo poi chiudervi la possibilitá di prelevare allo sportello del bitcoin i vostri amati bigliettoni.

A coloro che dicevano che il bitcoin é oro digitale, e che il governo americano non vi puó requisire i vostri bitcoin, credo che abbiate avuto il vostro primo, dolorosissimo, bagno di realtá. Il problema non é il governo americano, ma lo scam di quelle infinite societá che vi hanno fottuto i soldi, nella migliore tradizione del collaudatissimo schema Ponzi.